La foresta incantata

Ma parte del legname veniva lavorato già a Camaldoli, non all’eremo, dove nulla doveva turbare la contemplazione degli eremiti, ma al monastero, più a valle, dove nel 1458 i monaci realizzarono la prima segheria idraulica della Toscana, mossa dalle acque del fosso.
Qui sotto vedi lo “spaccato” (cioè una riproduzione che mostra anche ciò che normalmente non vedresti) proprio di una sega idraulica del ‘500. La ruota Z dava un moto rotatorio che i meccanismi X Q e P trasformavano nel moto lineare alternato che permetteva alla sega, sostenuta dai pilastri R ed S di tagliare la trave tenuta ferma in un carrello su ruote (puoi vedere una delle morse che la stringevano). In questa maniera i monaci potevano, da un alto e dritto abete, squadrare delle travi di lunghezza per quei tempi incredibile. Un monastero sperduto nella foresta aveva, 500 anni fa, una macchina allora avveniristica.
Puoi trovare, in Casentino, toponimi* come “La Sega”: indicano la presenza di altre seghe idrauliche, successive a quella di Camaldoli. Noterai che hanno tutte un corso d’acqua vicino: non esistendo ancora l’energia elettrica, e non essendo stato inventato il motore a vapore o a scoppio, l’unica energia disponibile era quella idraulica (uomini ed animali non erano abbastanza forti per azionare quei grandi meccanismi).
Ma la Foresta di Camaldoli avrà ancora una sorprendente novità tecnologica.

Qui in basso alcuni foderatori che tentano di far passare i tronchi in una strettoia.

<--------Pagina precedente