Ora che hai imparato a riconoscerne i simboli, puoi passare ad analizzare una carta topografica: è il tratto tra Bibbiena, Soci e Poppi, com’era negli anni ’50 del secolo scorso, cioè del tempo in cui i tuoi nonni andavano a scuola, come adesso tu. Il paesaggio, come ti ho detto nell’introduzione, è cambiato, vuoi averne qualche esempio?
Siamo a Bibbiena. Riconosci la strada tra Bibbiena e Bibbiena Stazione, quella che adesso si chiama Via Dante? Noterai che oggi è costeggiata da case e villette, all’epoca c’erano le vigne! Andiamo verso il cimitero, che riconoscerai nell’angolo N-E: anche qui molte viti e poche case. Non parliamo di Bibbiena Stazione: puoi addirittura contare le case lungo la strada, tanto sono poche. Prova poi a trovare il nuovo Centro Commerciale: vigne anche qui. Quando accompagni i tuoi genitori a far spesa, osserva le nuove costruzioni, vedrai che sono in cemento, vetro, metallo: solo una casa in alto, isolata, è in pietra. Infatti è la struttura più vecchia, quella che nella carta topografica puoi riconoscere a quota 341, col nome Palazzetto.
E adesso andiamo a Poppi: la cartina che ti mostro qui sotto a sinistra è del 1950 circa, quella più a destra è di oggi. Il centro storico non si è molto trasformato, ma molte cose sono cambiate a valle, a Ponte a Poppi: puoi notare che le case si concentravano un tempo soprattutto intorno a una grande piazza rettangolare: Piazza Risorgimento (e infatti i nomi delle vie intorno sono tutti riferiti a personaggi di quel periodo storico); sembra che il centro di Ponte a Poppi sia in quella piazza, anche se oggi non è così: c’è molta più vita in Piazza Garibaldi, che nella cartina di sinistra è segnata come una semplice strada. Perché questo? Perché 50 anni fa era più importante la piazza subito accanto alla stazione (che puoi ben identificare nella carta): pochi avevano l’automobile, e ci si muoveva soprattutto in treno. Oggi invece accade l’inverso: pochi prendono il treno, e quindi la zona della stazione è meno frequentata, quasi tutti usano l’auto, e quindi la vita è soprattutto là dove s’incrociano le vie e c’è possibilità di parcheggiare, appunto in Piazza Garibaldi!